sabato 15 gennaio 2011

Ancora biglietti...

Come già detto nei vecchi post...E' ancora Natale!!! Non dite che siamo strane perche' pensandoci bene c'è una famosa canzone che dice "O è Natale tutti i giorni, o non è Natale mai!"...
Percio' non siamo "fuori tempo massimo".

Sono due modi differenti di interpretare l'augurio natalizio, utilizzando la stessa scritta  "Merry Christmas" che vedete su entrambi i biglietti.

Per il primo avevo preso ispirazione in qualche gallery, mentre per il secondo sono dovuta sottostare alle imposizioni della mia amica Fede che me l'ha commissionato:
"DUE CUORI e UN BIGLIETTO ROMANTICISSIMO CHE PERO' CONTENGA IL COLORE  ROSSO".



venerdì 14 gennaio 2011

From Santa's Workshop....for you!

Anche se ormai il Natale è già passato,  qualche foto degli ultimi lavori noi la postiamo....
E' il momento dell'anno dove con la creatività ci si puo' sbizzarrire tra regali e regalini...
In questo caso mi è stato chiesto di personalizzare delle semplicissime e anonime buste, ho pensato che questo timbro un po' Vintage di Waltzingmouse  fosse una bella soluzione,  ho fatto un piccolo forellino su un lato che ho usato come passante per lo spago che serviva per poi chiudere la busta in un modo un po' diverso dal solito.

Mi hanno riferito che son piaciute molto e ovviamente sono stata anche io molto contenta.

Ele

Torta di m"ELE" ...

Per la serie, questo blog è davvero il nosto "salotto" stasera se avete un languorino offriamo una fetta di torta di m"ELE".

Le persone che mi conoscono sanno che ho un debole per le torte di mele, ne ho provate e preparate moltissime e ne ho trovate di speciali, ma questa l'ho eletta la piu' gradevole a mio avviso.
Forse l'aspetto estetico non è dei migliori, ma garantisco che merita di essere provata, e ritengo che la ricetta sia FACILISSIMA...  Percio' ve la posto, essendo la mia preferita  nel suo nome ho evidenziato che e' di ELE oltre ad essere di MELE!!!!




Ingredienti:
3 grosse mele gialle sbucciate e tagliate a fettine
190 gr zucchero
200 gr farina bianca
125 gr yogurth bianco intero
60 gr di burro sciolto (io lo sciolgo nel microonde per praticita')
3 uova
1 bustina di lievito per dolci
zucchero a velo q.b.

(Ovviamente l'impasto si puo' preparare in un normalissimo mixer).
Sbattere le uova con lo zucchero finche' non saranno ben gonfie e spumose, aggiungere il burro sciolto e lo yogurth e rimescolare affinche' sara' tutto ben amalgamato.
Setacciare la farina con il lievito e aggiungerla al resto.
Foderare con carta da forno bagnata e ben strizzata una tortiera del diametro di 24 cm e versarvi metà del composto, coprire con  metà delle mele a fettine, unire il rimanente impasto e terminare con le mele rimaste disponendole a raggiera.
Infornate a 180gradi in forno preriscaldato e cuocere per 35/40 minuti.
Una volta raffreddata spolverizzare con zucchero a velo.

Slurp! by Nonnapapera (Ele).

mercoledì 12 gennaio 2011

Smorziamo la tensione....e accendiamo una candela?!!!

Per i miei lavoretti natalizi ero in fase Black out creativo e ho scomodato chiunque per cercare di trovare una degna location a questi vasi porta candela.
Ovviamente volevo usare cartoncino e timbri...
Alla fine, un suggerimento prezioso circa il packaging l'ho avuto dalla mitica STAMPINGDANI che con un lampo di genio mi ha snocciolato ben quattro idee......... (E' una maghetta) e io ho trasformato il suo prezioso consiglio in questa creazione:



Una semplice striscia di cartoncino piegata in quattro punti, un taglio con la Nestabilities cerchio scallop che nemmeno a volerlo l'ho beccata del diametro esatto del vaso, timbrato con Versamark e poi embossato con polvere bianca.
Ho aggiunto una stellina fatta con il Das e l'ho dipinta con del colore acrilico bianco.
Ele.

Sul post precedente...

Ho letto i commenti di Daria e Ilaria e ho sentito come un ago che mi pungeva dappertutto, e immediatamente ho pensato: “che cretina che sei, perché quando hai scritto quelle cose non hai pensato a questi aspetti??”. Mi sono anche un po’ vergognata.
Poi ho pensato a tutte quelle volte che vedo un nonno che tiene per mano una bambina, che la aiuta a soffiarsi il naso. E ho capito.
So di essere una privilegiata, so che non posso capire come si sente chi non ha ancora avuto questo dono dalla vita, o chi vive la sofferenza di non poterlo avere. Non posso capire, ma rispetto profondamente.
Il post voleva essere provocatorio, questo è chiaro, ma non volevo assolutamente colpire la sensibilità di nessuno.
C’è un’enorme differenza tra un amorevole e discreto “prova a fare così” e un saccente “perché non fai così?”, ed io mi riferivo a quest’ultimo, perché troppe volte l’ho sentito e vissuto, io mamma a volte disorientata e meno guerrigliera di quello che vorrei.
So di essere una persona che ama gli estremi e che proprio sugli estremi si arena, esattamente come sono ora. Il post finiva più o meno con “aiutatemi a uscire da questa fase, datemi dei motivi per smettere di arrabbiarmi quando mi vengono propinati consigli, aiutatemi ad ascoltare”.
In me non c’è l’ombra del desiderio di parlare della “casta” delle mamme.
Siamo tutte uguali, di fronte alla sofferenza e di fronte alla gioia.
Grazie Daria e Ilaria per avermi fatto ragionare su questo.
giuppy

martedì 11 gennaio 2011

Torta al cioccolato e guerriglia cecena

Quando penso alla mia vita, riesco benissimo a suddividerla in fasi: il periodo neo-gotico (anfibi, pettinatura da morticia, unghie nere), il periodo neo-hippie (gonne da zingara con campanellini annessi, infradito estate e inverno, bandana multicolor, pure qualche ciocca di capelli blu), il periodo neo-fighetto (camicina e maglioncino, cinturina di strass e riga di lato). Fermiamoci qui, è meglio.
Il fatto è che la suddivisione in fasi e periodi non ha riguardato solo il lato estetico, ma anche quello morale/spirituale/ideologico. Mi spiego.
A seconda dell’età e delle poche nozioni di storia che immagazzinavo, vivevo periodi di profondissima vicinanza e condivisione folle delle cause più disparate. Quindi mi sono sentita, in ordine:  irlandese pro-ira, desaparecida argentina, vittima della dittatura cilena, guerrigliera cecena e profuga kosowara.
Per non parlare delle ricerche sulla storia della Transnistria che credo di conoscere insieme a  4 altri poveretti come me.
Intendiamoci, non ho mai aderito ad alcun gruppo di lotta armata, ma quando mi iniziava il periodo desideravo ardentemente partire per  il paese prescelto, imparare la lingua e intavolavo infinite discussioni con i miei amici, che dovevano sorbirsi ore di propaganda, confronti e collegamenti storici a volte un po’ azzardati .
Poi sono rimasta incinta (anche se  questa espressione non mi piace proprio: rimasta-rimasta dove?...).
Per tutti i nove mesi di gravidanza mi sono scrupolosamente tenuta alla larga da qualsiasi occasione che mi facesse sentire parte dell’universo delle panzute: al corso preparto ho assunto la mia nota espressione scostante (mio marito la definisce in altro modo, diciamo che inizia per S e finisce per A), non ho ceduto alle lusinghe degli incontri post-corsopreparto, in presenza di altre panze ho sempre coperto la mia e infilato gli occhiali da sole. Mi sono ripetuta per tutti i nove mesi: “io non ho niente da condividere con le altre donne incinte, non ci sono cose che ho voglia di chiedere loro né di sapere da loro, io mi tengo la mia acidità di stomaco, loro si tengano il reflusso”. Sì, lo so, inizia per S e finisce per A.
Poi i nove mesi sono finiti, e anche la guerrigliera cecena che c’è in me si è ammorbidita. Ho iniziato a chiedermi come fosse possibile sentirsi vicinissima ad un cileno e non avere nulla da imparare da un’altra donna, italiana, con il residuo di panza da “ho partorito un mese fa ma sembro ancora al sesto mese”.
Così  è iniziata la mia ricerca, partita da questo blog  (di cui però voglio parlare tra un po’) e non ancora conclusa, di compagne di viaggio che vivano con me lo stordimento di essere mamma.
Ma siccome a me le cose piacciono complesse, è iniziata subito  la fase del: “condivido solo con chi ha figli, gli altri non capiscono”. E’ una fase un pochino distruttiva, scatenata da quella domanda che tante volte mi sono sentita porre: “perché non fai così?” e che meriterebbe una sola risposta: “perché tu non hai figli e seguire il tuo consiglio è come andare dal dentista per sturare una coronaria ostruita”. E dietro tutto il resto, la consapevolezza della difficoltà di conciliare i tempi di Elisabetta con quelli del mondo esterno, la fatica di trovare argomenti di conversazione interessanti  (“allora, che c’è di nuovo?” “cacca del solito colore, nottata difficile, lavaggi nasali fatti… no, niente di nuovo, grazie”). C’è anche la voglia di parlare della mia bambina in un senso più profondo che non sia è brava/dorme/mangia, ma dal punto di vista di quello che sto costruendo per lei e con lei, del mondo fuori che la aspetta…  ma questi discorsi sono difficili per chi non li vive, perché quando non hai un figlio non puoi immaginare che la tua vita ruota (quasi) solo intorno a questi pensieri.
Io mi sono arenata in questa fase, aiutatemi a uscirne!!!!!!
Ah… perché il titolo del post è “torta al cioccolato”??
Perché oggi la ele mi ha detto: “ma senti, fai la tua torta al cioccolato, quella soffice soffice, poi fai una foto, pubblichi e posti la ricetta!”. Ma fare foto e cucinare non sono proprio le cose più naturali del mondo per me, vengono meglio alla ele!! Ma siccome non volevo deluderla….
giuppy


P.S. : Mi intrometto (sono ELE) uno dei motivi di euforia per aver aperto il blog l'ho gia' vissuto adesso!!! Buuaaaahhhhhhhhh io la Giuppy nelle varie fasi descritte sopra non l'ho potuta vivere, e non ho nemmeno una foto a testimonianza delle varie trasformazioni... che peccato!!!
E' proprio vero che le persone pensi di conoscerle, ma non è vero!

P.s.2: Credo che Giuppy mi consideri tra le sue amicizie pur non rientrando nella "First class" (donna con figli), solo perchè mi ASTENGO DAL DARLE CONSIGLI A RIGUARDO!!!!

Winter LOVE....

Un piccolo biglietto "affettuoso"...ma con un tocco INVERNALE?



Io l'ho interpretato a mio modo cosi'... Ele

lunedì 10 gennaio 2011

SERENITA'...

E ora tocca a me...
Partiamo da un presupposto, questo blog è venuto alla luce su insistenza di Giuppy. Mi ha lusingata a tal punto con le sue avances che ho firmato l'armistizio e mi sono arresa, contrariamente al mio grande punto fermo (macchè blog e blog).
Come dopo ogni "Corteggiamento" con la C maiuscola ,  finito l'idillo si guarda con occhi diversi la realtà che è ovviamente meno edulcorata di quanto mentalmente preventivato.
Il mio schema mentale secondo me quadrava benissimo: Giuppy apre il blog, lo gestisce ben benino e io le passo qualche foto dei miei lavoretti, qualche ricettina (visto che mi piace un sacco cucinare e anche mangiucchiare), e STOOOOOOP.

Ho paura che  questa mia alchimia mentale circa la gestione del blog sia un po' campata per aria, spero di dovermi ricredere anche se l'unica certezza che mi rimane è che tutto questo è una scommessa.
Da perderci non ho granchè, di tempo ne ho già poco, anzi direi pochissimo.
Con il talento posso dire che siamo allo stesso livello del tempo, son partita da un amore folle per il decoupage e l'ho alimentato per circa 5 anni ... ORA NON NE VOGLIO NEMMENO SENTIR PARLARE..
Nell'ultimo anno  mi sento "serena" quando riesco a creare qualcosa con carta e timbri, e la serenità ho capito che è la cosa di cui piu' ho bisogno.
Mmmm volendo fare un bilancio diciamo che: ho guadagnato in serenità... e ho gia' perso moltissimo in estetica.
Infatti da quando tento di far combaciare il poco tempo libero che mi resta dopo l'ufficio con lo stamping, ho dovuto investire in creme e cremine per combattere le occhiaie, che se geneticamente le avevo fin dalla foto della Prima Comunione, adesso stanno diventando -a forza di ore piccole- due grandissime shopping-bags, si' beh di vera pelle intendiamoci ma senza logo non è che faccian una gran figura.

A parte la mia lotta persa in partenza con occhiaie & co. (mettiamola cosi' per non dover sottolineare tutte le altre imperfezioni), non entriamo nell'area: stamping = poco tempo per il fitness,  perche' qui potrei raccontarne delle belle e anche delle gran balle...
Ma....volto pagina e mi godo condividendo con voi un po' di questa mia serenità senza sensi di colpa...




Anche per stasera qualcosina ho combinato, vi faccio vedere un supermini-mini album, sperando vi piaccia e come un mantra mi ripeto : E VA BENE COSI'....!!!
Ele.

Di topi e Montessori.

Mi sono chiesta molte volte, in questo ultimo mese, cosa avrei voluto scrivere nel mio primo post su quel blog che fino a ieri quasi non aveva un nome.

Magari scrivo di Elisabetta-così stufo tutti con la storia della mamma innamorata della sua bimba e fine del blog in due mesi.
Magari scrivo di me in veste mamma-così stufo tutti con la storia della mamma che finge di essere incapace ma sotto sotto si crede perfettina. Blog chiuso in 3 giorni.
Magari scrivo della mia vita oltre a Elisabetta! Blog chiuso per mancanza di post.
Magari.... ecco, ci siamo.
Il mio problema è che io sono questa, una che pensa al post di un blog che nemmeno esiste. Una che si immagina dentro agli scenari della vita per capire in anticipo come andranno le cose.
Ma non è che immagino scenari da film, capiamoci, io mi perdo venti minuti a immaginare come potrebbe andare la cena a casa di amici prima ancora che la cena sia confermata. E studio tutto: allora, elisabetta la metto lì sul suo tappeto con la giraffa, le chiavette e il topo*, io mi siedo da quella parte del tavolo così è più facile vederla, posso cambiarla sul divano anche senza bisogno di spostarci in bagno, così non mi perdo nulla dei discorsoni della cena, poi verso le 9 e mezza è meglio se le metto il pigiama... E' più forte di me, un istinto incontrollabile, un modo di vivere la vita maturato in anni di esperienze...che è sicuramente meglio se racconto più avanti. Insomma, sono pesante anche a me.

E allora facciamo che oggi gioco a stravolgermi e dico un pò di cose che non avevo immaginato, previsto, visto.
Non immaginavo che a furia di dire alla ele "apri un blog!!!!" sarebbe venuta voglia anche a me.
Non avevo previsto che avere un figlio sarebbe stato così travolgente e stravolgente.
Non avevo immaginato quanto la maternità arricchisca il pensiero di profondità, e quanto faccia venire voglia di condividere quello che si sente e si vive. Non è una necessità spinta dal bisogno più bieco ("mal comune..."), ma è come se le mamme si cercassero per dare nomi nuovi alle sensazioni che provano, per capire cosa c'è dietro le affermazioni stereotipate di chi parla di maternità, per trovare le energie necessarie a fare il lavoro più bello e faticoso del mondo: educare.
Non credevo che sarei stata così interessata a quello che succede in rete, nei blog, tra le mamme. Non è un universo parallelo di donne che si scambiano consigli sulla marca di pannolini che assicura la miglior tenuta, no, non è proprio come lo immaginavo.
E' cultura.
Ho imparato di teorie montessoriane più nei blog che a scuola, e il motivo non è solo che ora sono spinta da un interesse reale, ma che ho incrociato donne che parlano di Montessori declinandola dentro alla loro casa, alla loro vita, ai giochi dei loro bambini. Sono donne che cercano di rendere reale un'idea.
E io mi sento felice, perchè ci sono dentro in pieno.
giuppy

*Sì, a me piacciono i peluche a forma di topo. Piacciono anche a Elisabetta, giuro!

domenica 9 gennaio 2011

Fiocco rosa



Nastri rosa, confetti, gioia e trepidazione.
Piccoli gesti che segnano la nascita di una bimba, mani di un'aspirante artista che taglia, timbra e piega.
Lunghe sere, una pizza e una birra, la ricerca di un nome, un progetto che prende forma.
Due donne con un vincolo di parentela che si trasforma in un'amicizia,  tra la ricerca del leggins perfetto e la condivisione di pezzi di storia di vita.

La bambina è Elisabetta, figlia di una donna che si fa chiamare Giuppy dalle superiori, e che non ha ancora capito bene come si declina la parola mamma nella sua vita.
Ele è l'aspirante artista, sue sono le mani che tagliano, timbrano e annodano, con grande disinvoltura.

Il progetto comune è il blog, un'idea nata quasi per caso, dalla voglia di sperimentare un nuovo modo di comunicare, dalla voglia di condividere ciò che è così intimamente nostro: progetti, sentimenti, le nostre arrabbiature, il fare e il pensare di ogni giorno.
Un po' per gioco e un po' per sfida, dopo mille ripensamenti abbiamo cullato dentro di noi l'idea di dedicare un po' di tempo a questa nuova avventura.

Con una dose di sana ingenuità, totalmente ignare di ciò che ci riserverà ci mettiamo in gioco. Metterci in gioco è proprio quello che ha caratterizzato l'ultimo anno delle nostre vite, anche se su piani totalmente differenti...

Una ha deciso di dedicare il poco tempo che le rimane dopo l'ufficio per creare qualcosa con le proprie mani, l'altra  di creare una vera e propria opera d'arte che è una figlia splendida.

Due cose incomparabili, ma entrambe nate dall'amore e dalla passione. Percio' perchè non accomunarle?



E allora....avanti....Se avrete voglia e curiosità di passare un po' del vostro tempo con noi sarete i benvenuti in questo nostro "salotto virtuale", una tazza di the caldo, un caffè o una cioccolata goduriosa saremo sempre liete di offrirvele, e magari anche una fetta di torta, perchè no!
Ovviamente condivideremo chiacchere, ricette, creazioni, consigli e tutto sarà una finestra sul nostro piccolo grande mondo.
EleGiuppy.